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Presentazione della Garibaldina
Chi siamo
Garibaldina è una cooperativa edificatrice che è stata costituita nel 1948, da qui la denominazione che richiama le radici della Resistenza, per iniziativa di un gruppo di lavoratori che, in prima persona, vivevano il problema della ricostruzione di un Paese da ricostruire, del problema della casa, investiti dall' improvviso sblocco dei fitti, dai costi elevati oltre che dalla mancanza di alloggi da reperire sul mercato dell'affitto.
Lo scopo quindi, fin dall'inizio, è quello di acquistare terreni, costruire, permutare e ristrutturare fabbricati o porzioni di essi, da assegnare in proprietà divisa od indivisa, anche a mezzo di contratto di locazione, con patto di futura vendita, senza fine di lucro ed avvalendosi di tutte le disposizioni di legge a favore dell'edilizia economica e popolare.
Garibaldina ha, inoltre, lo scopo di promuovere lo sviluppo della cooperazione, dell'autogestione e della mutualità e di prendere tutte quelle iniziative che mirano al miglioramento morale, economico e sociale dei soci.
Dal 1948, anno della fondazione, Garibaldina ha assegnato quasi 1000 tra appartamenti e villette, (la maggior parte dei quali realizzati in aree di edilizia economico-popolare), nei comuni di San Giuliano, San Donato, Melegnano e Colturano. In questa fase abbiamo ancora aperti un cantiere a Chignolo Po ed uno a Civesio di 36 villette bi-famigliari e a schiera che stiamo consegnando.
A breve si potrà dare il via all'apertura del cantiere di Carpianello a San Giuliano per la costruzione, in area 167, di 40 appartamenti ed altrettanti boxes; stiamo preparando i documenti per partecipare al bando di 167 di Opera; siamo risultati vincitori del bando di Casaletto Lodigiano. Siamo in procinto di varare interventi nei comuni di San Donato(via Piave), San Giuliano (via Resistenza) e San Zenone al Lambro.
La Cooperativa fa parte dell'Associazione Nazionale delle Cooperative di Abitazione, aderente alla Legacoop.
Garibaldina è inserita, inoltre, con l'approvazione della Legge n. 59/92 sulle società cooperative, nell'Albo Nazionale delle Società Cooperative Edilizie di Abitazione, istituito presso la Direzione Nazionale della Cooperazione del Ministero del Lavoro.
L'iscrizione all'Albo prevede una serie di clausole restrittive che vagliano l'operato delle cooperative e selezionano quelle che danno garanzia di serietà e correttezza.
Abbiamo quindi l'orgoglio di rappresentare, un forte soggetto sociale, radicato nella società, la cui storia si lega alle vicende della Sinistra; è una delle più importanti espressioni dell'ormai ultracentenaria esperienza del movimento cooperativo lombardo e italiano. "Garibaldina", non è solo questo, è anche un soggetto economico che opera nel campo abitativo/residenziale, che è servito e che serve da calmieratore dei costi dell'abitare, ed è in grado di competere sul piano della qualità e dell'innovazione prodotto finale.
L'impegno profuso in questi anni è stato decisivo nella risposta data alla domanda di casa dei nostri concittadini e dei nostri soci che, al 31.12.2000, hanno raggiunto il numero di 2.219, tra cui più di 900 sono le donne; 1050 sono residenti a San Giuliano, oltre 700 a San Donato e più di 470 nei Comuni del Sud-Milano.
Per il movimento cooperativo, e per la cooperativa di abitanti in particolare, si impongono nuove strategie: dobbiamo rispondere alla complessità della vita economica e di relazioni, alle aspettative di vita delle nostre famiglie. Famiglie diverse, per tipologia e composizione, da quelle di non molti anni fa: esse sono in misura sempre maggiore composte da poche persone, spesso sono monoparentali (a San Giuliano raggiungono già il 25%), sono anziani e anziane sole; sono persone migranti per motivi di studio e di lavoro; sono giovani che iniziano un percorso di vita autonomo.
Queste, in sintesi, risultano essere oggi le linee guida per la cooperativa, per garantire capacità di intervento ai soci, dare loro maggiore forza contrattuale nella realizzazione dei propri bisogni abitativi e nel perseguire qualità e sviluppo dei servizi territoriali della città.
Diventa importante, quindi, la nostra capacità di operare per il soddisfacimento della domanda di case espresse da particolari categorie sociali:
1) Dalla popolazione anziana: a San Giuliano il 15% della popolazione è data dagli ultra sessantacinquenni; per loro la casa richiede particolare qualità e tipologia; deve rispondere alle esigenze di inclusione sociale, accesso ai servizi, sicurezza abitativa.
2) Dai giovani, dagli studenti universitari, dalle nuove coppie: per i quali il bisogno di abitazione non è più soddisfatto solo dal tradizionale binomio locazione-proprietà.
3) Dalle popolazioni migranti: molte delle quali sono in via di stabilizzazione, che aspirano alla ricomposizione dei nuclei famigliari.
Nella nostra città risiedono più di 900 persone provenienti da oltre 50 stati esteri.
Il nostro agire solidaristico può offrire, a queste persone, soluzioni abitative dignitose e l'opportunità di una serena vita affettiva.
4) Dalla parte più economicamente debole della popolazione che, aspira alla "sicurezza della casa", e per la quale i costi del mercato abitativo e dell'affitto sono, spesso, troppo alti.
"Bisogni di casa" in parte nuovi e diversi che si aggiungono alle vecchie domande; aspirazioni a modificare e qualificare la propria condizione abitativa di tanti nuclei famigliari caratterizzano lo scenario su cui dispiegare il nostro impegno futuro e su cui esercitare il ricco bagaglio di esperienza e professionalità acquisito in 50 anni di attività.
Le sfide che abbiamo di fronte a noi, sono alte, riguardano: il concetto di qualità urbana, di sviluppo sostenibile, di ecologia della vita quotidiana, del moderno concetto di abitare.
Per operare in questi scenari, disponiamo di strumenti ancora inadeguati: il passaggio di competenze alle regioni, che però non hanno ancora adeguato i loro ordinamenti; la mancanza di risorse pubbliche da destinare alla casa, la conclusione dei piani e delle aree previste della 167, rendono incerto il nostro futuro.
Il passaggio odierno rappresenta il punto di svolta di questa esperienza cooperativa.
Dal costruire all'abitare. Segnale che vogliamo sottolineare con le innovazioni che intendiamo apportare alla Statuto. Per adeguarci alle nuove leggi, per adeguarci all'impegno di carattere gestionale che ci viene chiesto, per essere più responsabili nelle nostre azioni, per rendere la cooperativa più trasparente nella gestione e nel rapporto con i soci.
Cambiamo anche il logo. Perché vogliamo segnare una discontinuità, con il passaggio da cooperativa edificatrice a cooperativa di abitanti. Perché al centro della nostra azione non vogliamo avere solo il prodotto costruito, ma la vita e l'abitare dei soci e dei cittadini. Resta nella simbologia "il mattone", prodotto che storicamente ha caratterizzato il modo di costruire in pianura gia dai primi insediamenti romani. Solo che quel mattone non costruisce solo una casa, ma un ambiente. Il mattone viene dalla terra di pianura, il mattone è materiale riciclabile, perché può tornare ad essere terra, terra quella quale può rinascere la vita, e quindi l'albero.
A questo, si aggiunge oggi l'attacco politico messo in atto dal Centro-destra contro la cooperazione.
Si impone quindi la ricerca di un più forte ed esteso consenso sociale, oltre che di nuove risorse e nuovi interventi che abbiano caratteri distintivi e ci pongano nelle condizioni di operare per la riqualificazione ed il recupero urbano, la ristrutturazione e rivitalizzazione dei nuclei cascinali che hanno fatto la storia del Sud-Milano, la produzione di abitazioni da destinare all'affitto, lo sviluppo di attività e servizi legati all'abitare che rispondono alle domande dei soci.
Sono campi di intervento difficili e costosi che richiedono, non solo forti risorse economiche, ma anche alta qualità e professionalità del nostro agire.
L'opera svolta in questi anni dagli Organi dirigenti della Garibaldina, è stata decisiva per il superamento delle difficoltà in cui ci siamo trovati a metà degli anni novanta. Le decisioni fin qui assunte hanno difeso la Cooperativa, la sua forte identità e presenza sul territorio.
I programmi dei prossimi anni, quindi, devono sviluppare azioni coerenti con l'opera di risanamento e consolidamento economico, indispensabili per garantirci un solido futuro e lo sviluppo strategico della nostra attività.
In questi mesi si è lavorato molto per dare attuazione agli indirizzi ed alle delibere assunte con l'approvazione dello scorso bilancio.
Ne ricordo qui le più importanti:
- la cessione delle giacenze e dei boxes al Serpenthouse: da dicembre ad oggi ne abbiamo assegnati 65 sui 120 che erano ancora in carico;
- posta attenzione al cantiere di Chignolo Po, per il quale si è rinnovata la concessione edilizia e aperte trattative con due operatori per la sua vendita;
- la cessione del patrimonio in 167: stiamo completando, dopo l'assemblea tenuta a febbraio, la stesura dei compromessi per l'assegnazione in proprietà ai soci, già inquilini, degli alloggi di Via Parri, Via Settembrini, Via Gorky, Via Repubblica;
- completato l'iter della progettazione e stesura della convenzione e prenotazione degli alloggi per l'apertura del cantiere in 167 a San Giuliano, mancano atti formali di pertinenza del Comune per poter aprire il cantiere.
- opzionato la possibilità dell'intervento in ristrutturazione di immobili medio-piccoli a San Giuliano e San Donato; per via della Resistenza siamo già autorizzati ad aprire il cantiere.
- preparato la partecipazione a nuovi bandi di 167 in Comuni del Sud-Milano;
- ricercato terreni in Comuni limitrofi per interventi in edilizia convenzionata e libera per la costruzione di appartamenti da assegnare in proprietà;
- si sono inoltre definite, o composte bonariamente, alcune controversie giudiziarie che da anni ci impegnavano sia sul piano economico che su quello organizzativo.
- si è lavorato in questi ultimi sei mesi per valorizzare il patrimonio storico di via Trieste, attraverso tre percorsi:
trovare una nuova prestigiosa sede per la ricollocazione della "Casa del Popolo" che ne garantisse la presenza attiva e qualificata nel centro storico cittadino.
Ricercare nuove attività per il locale al piano terra della sede che portasse sia risorse alla Cooperativa che nuove attività e nuova vita sociale ed economica in questa parte della città.
Promuovere acquisti di proprietà immobiliari nostri confinanti per poter sviluppare un ampio piano di riqualificazione urbana del nostro immobile.
La collocazione della nostra Cooperativa sul territorio, in questi ultimi due anni si è consolidata. Abbiamo lavorato per una più stabile relazione con i soci; sviluppato una capacità di intervento politico-culturale con la promozione del Convegno:
"Abitare, vivere e lavorare ... a sud di Milano" e l'invito al Coro Soldanella di Trento in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile. Si sta consolidando, inoltre, un rapporto con l'ITIS di San Donato per stage, di 3 mesi di studenti del IV e V anno geometri e, in futuro, per collaborazioni più ricche.
Cos'è una cooperativa di abitazione?
Una cooperativa di abitazione è un'impresa, a responsabilità limitata, formata da cittadini che si "associano" cioè diventano soci per realizzare "insieme" immobili da assegnare a se stessi in proprietà od in godimento a condizioni più favorevoli di quelle presenti sul mercato e finanziandone la costruzione, almeno in parte, con i propri risparmi.
Esistono tre tipologie giuridiche di cooperative: quelle a proprietà indivisa, quelle a proprietà divisa e quelle miste.
Le prime assegnano al socio solo il godimento dell'alloggio, la cui proprietà resta alla cooperativa; quelle a proprietà divisa, assegnano, invece, al socio la piena proprietà dell'appartamento tramite regolare atto notarile (rogito); le cooperative miste consentono di costruire abitazioni da assegnare sia in proprietà, che in godimento.
A proposito di cooperative. Non basta la parola "cooperativa" perché il cittadino, che deve "farsi una casa", si debba sentire tranquillo.
Ci sono cooperative e cooperative. Prima di iscriversi ad una cooperativa è bene tutelarsi avendo alcune precauzioni:
- privilegiare le cooperative collegate a strutture nazionali e regionali;
- diffidare delle cooperative che richiedono elevate quote associative;
- verificare che sotto il nome di cooperativa non si nasconda, di fatto, un'impresa edile ad esclusivi fini speculativi;
- informarsi personalmente presso gli uffici comunali preposti all'edilizia economica e popolare, quando si è di fronte ad interventi su aree pubbliche e finanziamenti agevolati.
La cosa principale da fare però è quella di informarsi sulla serietà della società, sui lavori già realizzati oppure, chiedendo direttamente ai cittadini che hanno già avuto a che fare con Garibaldina.
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paolo
25/10/2022 19:49
Nuovi articoli su "Il Cittadino"sulla ns. vicenda.

paolo
20/09/2018 01:51
Nuovo articolo sul "Giorno" disponibile nella sezione "dicono di noi"

paolo
04/05/2017 14:57
Intervento a La7 del sottoscritto, disponibile nella sezione "dicono di noi" e "multimedia"

paolo
28/05/2016 22:26
Nuovo articolo su "Il Giorno" del 26/5/'16, disponibile sulla sezione "dicono di noi"

paolo
23/05/2015 20:35
Nuovo articolo su "Il Giorno" del 14/5/'15, disponibile sulla sezione "dicono di noi"

paolo
27/02/2015 01:26
Articolo del Cittadino del 19/2/15 sulla sezione "dicono di noi"

paolo
07/04/2014 18:27
44mo servizio sulla vicenda nella sezione "dicono di noi"

paolo
28/12/2013 18:05
nuovo articolo su "Il Giorno" nella sezione "dicono di noi"

paolo
15/10/2013 16:44
Inseriti i nuovi servizi di RAI 3 sulle sezioni "multimedia" e "dicono di noi"

paolo
09/01/2013 20:57
nuovo articolo su "Il Cittadino" nella sezione "dicono di noi"

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